L’IISS “Alberti” ha ospitato gli istituti Diaz, Giorgi-Woolf, Falcone, Enzo Rossi, che hanno sfilato durante l’evento IG-FASHION, mostrando come riuscire a ridurre l’inquinamento tramite il recycling e l’upcycling.
Qualcosa in più sugli abiti degli istituti Diaz e Giorgi-Woolf che hanno sfilato all’evento IG-FASHION
I primi due abiti che hanno sfilato sono stati realizzati dall’Istituto Piaget Diaz, ma il primo che andiamo a vedere è l’abito “ferrero rocher”. Gli studenti l’hanno rimodellato da un vestito degli anni 40′, che inizialmente era semi aderente. L’hanno rimodernato, smontato e
assemblato nuovamente, utilizzando tutti i tessuti originali, sia interni che esterni, facendo uno straordinario lavoro di restauro. Per quanto riguarda il secondo abito, è un vestito fatto completamente da zero, in tessuto di viscosa ricavato dalla cellulosa riciclata del cotone.
A seguire hanno sfilato gli abiti dell’istituto Giorgi-Woolf, che ha creato capi di abbigliamento che sono il frutto di riciclo e rinnovamento. In particolare, gli studenti hanno progettato un abito in cartone. Successivamente appare sulla passerella in vestito ricavato da una gonna di cotone e da un vecchio jeans, che gli studenti hanno abilmente messo insieme creando una nuova salopette.
Qualcosa in più sugli abiti degli istituti Falcone, Enzo Rossi che hanno sfilato all’evento IG-FASHION
Subito dopo tocca all’istituto Pertini Falcone, che ha portato degli abiti realizzati per indurre i consumatori a non inquinare, che vengono sfruttati. Gli studenti hanno creato due camicie partendo da una già esistente. Il primo vestito l’hanno realizzato mettendo insieme una camicia blu, e poi altre due bianche, che hanno scomposto per creare un corsetto nella parte anteriore. Quest’ultimo l’hanno poi chiuso, nella parte posteriore, con un fiocco, che hanno ricavato dalle maniche delle stesse camicie, con i pezzi rimasti hanno fatto una gonna. il secondo capo l’hanno fatto mettendo delle zip, così da rendere il vestito regolabile in base alla taglia della persona. Hanno deciso di aggiungere le zip anche sulle maniche, per poter rendere questo abito sia elegante che sportivo, e che può essere utilizzato in qualsiasi stagione.
Dopo l’IIS Falcone è il turno dell’Istituto Enzo Rossi, che ha mostrato i due abiti “Brutality” e “Green life”. Lo scopo di “Brutality” era creare un collegamento tra l’inquinamento ambientale e l’inquinamento interiore, quello dell’anima. Ciò è stato possibile grazie ai materiali che hanno utilizzato, che sono tutti di scarto. Per esempio la plastica, che hanno bruciato, per rappresentare le foresta amazzonica, che sta avendo dei problemi negli ultimi anni. poi gli stoppini delle candele per intrecciare gli incubi che viviamo ogni giorno. Per la realizzazione dell’abito “Green life”, gli studenti hanno utilizzato due dei materiali più inquinanti in questo momento, ovvero il denim e la plastica. Hanno ricavato il denim da abiti che stavano per essere buttati e la plastica dalle bottiglie di plastica dei compagni, che poi hanno ritagliato a forma di foglia per dare un effetto naturale ricordando gli alberi. Oltre che per l’abito hanno utilizzato questi materiali per creare degli accessori come in cerchietto, la collana e le scarpe.
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